E' scendere dal pullman dopo 3 ore di viaggio.
E' trovarti davanti tutte quelle persone che
hanno reso quest'estate speciale,
che gli hanno dato qualcosa in più.
E' sentirsi a casa in una casa che non è la tua.
Sono gli abbracci e i sorrisi di chi ti ama.
Da qui parte il mio Quartucciu.
25 ore di attesa.
Quasi 30 ore senza dormire.
Il pre-concerto più brutto di sempre.
Gente che come sempre non capisce, non capisce Marco,
non capisce noi, non capisce l'emozione, non capisce e basta.
Una lunga e interminabile notte.
Ma c'è qualcosa, qualcosa che migliora la giornata ancora prima del concerto.
Marco. Marco che ci sorride orgoglioso quando ci passa affianco in macchina.
Marco che sale sul palco per le prove e da lontano ci invita a seguirlo mentre canta.
Marco, che qualsiasi cosa dicano è sempre il Marco di quattro anni fa.
E' il Marco con i piedi per terra.
Il Marco che non dimentica mai da dove viene, che ama la sua terra più di tutto.
E' Marco che ama NOI più di tutto.
Un Marco che contro la volontà di tutti quelli che non ci capiscono si avvicina a noi,
senza paura, consapevole che noi lo amiamo e non potremmo mai fargli del male.
E sta lì, ci guarda, ci sorride, ci difende.
“Io li conosco, mi vogliono bene non potrebbero mai farmi del male”.
E ancora una volta mi sento così fiera, così orgogliosa perchè è il caso di dirlo:
OLTRE LA VOCE C'E' DI PIU!
E' un Marco che decide finalmente di farsi rispettare
e a testa alta ci guarda con fierezza, perchè noi, tutti NOI siamo li solo per lui,
perchè 2000 spettatori paganti valgono mille volte di più di 6000 che riempiono una piazza
senza pagare un soldo.
Ma poi, succede qualcosa, e per un attimo la musica di Marco passa davvero in secondo piano,
ma PER COLPA NOSTRA.
Perchè tutta la gioia, l'emozione, la felicità,
si trasforma in rabbia, nervosismo, stanchezza
e qualcuno si dimentica il vero motivo per cui eravamo li:
Marco, la musica.
Qualcuno litiga, qualcuno urla
e sento voci dietro di me che dicono:
“Non vedo l'ora che finisca il concerto”.
A questo punto davvero mi rendo conto che si sta perdendo qualcosa lungo la strada,
che stiamo mettendo da parte Marco per noi stessi
e questo non può succedere.
Non possiamo permetterci di farci la guerra tra di noi,
non possiamo essere NOI a rovinare Marco,
NOI che lo difendiamo dagli altri, dalle cattiverie, dai pregiudizi,
NOI lo stiamo mettendo da parte.
Così, con un po' di tristezza aspettiamo l'inizio di questo concerto,
con la paura di non riuscire a dargli quello che si merita.
Ma (perchè c'è sempre un ma), all'improvviso
cambia qualcosa,
qualcosa, anzi qualcuno,
riesce a riportare luce a questa giornata così buia,
qualcuno, QUEL qualcuno, prende il microfono in mano,
e ci ricorda il vero motivo per cui siam li..
e allora per l'ennesima volta Marco mi insegna una cosa,
che nonostante le discussioni,
la musica unisce e unirà sempre,
la SUA musica ci fa tornare sulla retta via.
Sono 3 ore piene, 3 ore ricche di sorrisi ma ancora di più di emozione
perchè Marco è felice,
finalmente è nella sua terra,
finalmente.
“Un concerto di quelli che volevo io. Siamo tanti e questo è il segno che mi volete sempre più bene.”
Sempre Marco.
E nonostante qualche “incidente di percorso”,
non avrei desiderato nient'altro quella sera, che essere dov'ero,
a cantare,
a urlare,
a cantare,
ad alzare gli occhi al cielo,
a sentire le goccie della pioggia rigarmi il viso,
a vedere il tuo sguardo incontrare quello dei parenti..
e il tuo sguardo diceva tutto:
“E' lei..”.
Noi lo sappiamo, ne siamo certi.
Certe cose non le puoi spiegare, le senti e basta
e beh..noi, lui, tutti hanno sentito, percepito che sì,
era davvero Lei.
E' un Marco nuovo quello che vedo,
un Marco che per una sera, per quella sera,
pensa non solo a divertire ed emozionare,
ma anche a divertirsi,
pensa ad essere felice per LUI prima che per gli altri.
E' un Marco che decide di cantare sotto la pioggia,
è un Marco che si arrampica e si sente libero,
è un Marco che prende l'acqua e si bagna,
fa il gavettone alla sua band.
Quanto affiatamento c'è tra loro,
stima reciproca.
“Voglio ringraziare delle persone speciali, autentiche, e molto prostrate alla loro
passione che è la musica, come per me.”
E' un Marco che va nell'angolo più lontano del palco a ringraziare anche loro, anche chi non era li davanti all'asta ma ha contribuito a rendere questa serata INDIMENTICABILE.
“Sono stato benissimo, è stata una serata ricca di emozione,
mi sono anche fatto il bagno, cosa che non è mai successa in vita mia.
Ci siamo divertiti tanto.
IO STO LAVORANDO A UN GRANDE PROGETTO
E VORREI FARVELO SENTIRE.
HO UN ENTUSIASMO CHE DENTRO DI ME CRESCE OGNI GIORNO,
E CONTO LE ORE, I MINUTI, I GIORNI, LE SETTIMANE, I MESI CHE STANNO PASSANDO CONSIDEREVOLMENTE.
QUINDI IO VI LASCIO MOMENTANEAMENTE
E VI LASCIO CON IL MIGLIORE DEI RICORDI,
VOI A ME
E IO A VOI.
SIETE FANTASTICI.”
Arrivano gli applausi, lunghi ed interminabili,
lunghi e meritati quel giorno come non mai.
“Mi inchino difronte a voi, grazie”.
Poggia una mano sul cuore.
“SEMPRE, SEMPRE, SEMPRE,
SANGUE E IL MIO CUORE
PER SMEPRE.”
Ci guarda, e ci applaude, consapevole
che noi, oltre tutte le Giorgia Daga del mondo,
oltre tutte le difficoltà,
oltre tutte le discussioni,
oltre TUTTO,
Noi ci saremo.
SEMPRE.
[Un grazie più che doveroso a voi,non c'è bisogno di nominarvi.
Vi voglio bene.]
GIULIA