venerdì 20 giugno 2014

Carta batte sasso, per il resto è sempre Marco





C'è da dire che chi scrive di musica non sempre si ritrova a parlare del suo genere ed artista preferito. Ma chi scrive di musica sa anche, in generale, che chiudere la musica in generi fa male alla musica stessa, e che analizzare un pezzo nel suo contesto è il modo migliore per tirare fuori i dati più oggettivi.
In effetti, la nuova "favola moderna" di Marco Carta è un energico Pop, più arrabbiato, più emozionale di quanto avessimo ascoltato fino ad ora. Questa recensione ad hoc serve effettivamente a entrare meglio nel pezzo "Splendida Ostinazione", a delinearne alcuni dettagli.

Partiamo dalla musica, prima protagonista, che inizia con una chitarra elettrica quasi retrò, accompagnata da un synth leggero, atmosfere pensierose per Marco, che si aprono con l'intervento di una chitarra acustica in un primo leggero crescendo. Il primo ritornello  lascia la voce di Carta da sola con la chitarra acustica e gli archi introducono l'intervento della batteria, rullante e charleston accentano e introducono un preritornello che si incupisce e si arrabbia, graffia come la voce di chi la canta, e il piano in sottofondo divide in due il ritornello, aggiungendo una seconda parte che si blocca, e rilassa il brano, dove il Marco isolano canta in piccolo e risale verso il ritornello finale, in scala crescente, dove si da e prende, cercando il meglio della sua vocalità.

Esplorando il testo, la prima cosa che salta all'occhio è il lessico: Stiamo svelando un segreto, mostrando una debolezza, e questo innervosisce il protagonista della storia, che fa finta di niente, è in una situazione di stallo ma perfettamente cosciente del fatto che una storia d'amore si scrive in due. La seconda strofa si apre con una domanda retorica: "cosa sono per te?" e si risponde "un'affidabile distrazione". Le parole cominciano a puntare il dito, a rispondere alla delusione, chiede di ascoltare e di parlare, giocare a quella "danza eterna" dell'amore folle, che non è fatto di sogni ma è pragmatico, fisico, impulsivo. Ed è qui, in questo stato di cose, che il nostro eroe testuale delinea il proprio mondo: lei è il centro emozionale, il desiderio, ma non uno qualsiasi, è ostinato e diviso, tra il proprio bene e la voglia di conquistare. Nella seconda parte del ritornello, ancora è quasi uno sfogo, diretto, riempie i dettagli lasciati in sospeso: non siamo amici, non fare finta di niente, sono innamorato di te.

Veniamo al video, appositamente vago, che mostra la location della storia narrata alternativamente con la presenza di Marco, che è narratore, e due ragazzi: una lei bellissima e dallo sguardo maledetto, che si allena e balla in uno stabile abbandonato, e un lui "di strada" che la insegue, sogna, brama, e anche quando trova il coraggio di guardarla negli occhi, non è in grado di dire nulla.
O forse non deve dire nulla, proprio perchè Marco Carta fa da narratore perfetto per la storia, portavoce del disagio amoroso che racconta.

In linea di massima, quello che vediamo è un Marco "splendidamente ostinato", che ha barcollato ma è tornato e non molla, anzi morde e "graffia" più di quanto i non-fan si potessero aspettare da lui. Dimostra di essere cresciuto, meno vocalmente e molto di più come interprete, sapendo colorare bene i diversi momenti narrativi del suo ultimo brano. Nel suo genere, è un pezzo da competizione, non un tormentone fortunatamente, ma un piccolo pezzo di arte pop.

-Dan-

4 commenti:

SHANI70 ha detto...

grande dan ha preso in pieno il pezzo bravo!!!

Anonimo ha detto...

che dire e' meraviglioso il video <3

Giulia ha detto...

Il bello di Daniele è questo: è obiettivo a prescindere e sopratutto quando si tratta di musica non si fa influenzare da niente e da nessuno :) Grazie Danielino (ho deciso che ti chiamerò così :P)

Anonimo ha detto...

fa cagare di brutto