martedì 7 giugno 2016

E tu guardala, la felicità.



Torno a casa, dopo una di quelle settimane che vorresti non finissero mai. O che vorresti fossero quotidianità. 
A discapito di tutti gli impegni, degli ultimi esami da dare, della tesi da scrivere, del lavoro nel fine settimana (grazie mamma per avermi esentata), ho deciso di prendermi questi giorni. Questi giorni solo per me. Questi giorni per risentire quella pienezza che non sentivo da tanto, troppo tempo. Quella pienezza che deriva dalle cose belle. Dalle cose che ti fanno felice, ma felice davvero. So che piccoli pezzi di felicità li troviamo, o li possiamo trovare, tutti i giorni, ovunque, e in realtà ci riesco anche. Ogni giorno mi alzo, e in un modo o nell'altro, cerco di trovare un motivo per sentirmi felice. Ma poi, in queste occasioni, felice mi ci sento davvero, al 100%, senza remore, senza se né ma. Di quella felicità che viene dalle cose semplici, che poi sono le più grandi.
Quando domenica sono salita sul treno per tornare alla vita di tutti i giori, ho iniziato a sentire quella pienezza venir via..come se la stessi lasciando lì. Allora scrivo, e cerco di portarla con me..indipendentemente da dove sono, e cosa faccio.
Forse perchè vorrei che la mia vita fosse sempre così. Vorrei che fosse sempre una corsa verso un treno che mi porti alle cose che mi fanno star bene, una corsa per il posto migliore, una corsa per un sorriso davanti a me, che ti cambia la giornata. Vorrei che ogni giorno fosse un concerto, un evento a cui partecipare. Vorrei poter fare biglietti in continuazione, e semplicemente andare.
E non so, ma forse non è un caso che questa volta sia capitato quando davvero ne avevo bisogno. Quando tutta questa frenesia, tutto questo casino, rischiano di seppellirmi un po'. Quindi ecco, mi sono presa questi giorni e ne sono felice. Mi sono presa 4 giorni, da trascorrere con le persone che adesso chiamo “famiglia” e 3 giorni per godermi il mio cantante preferito, che forse ridurlo a questo è anche sbagliato. Perchè Marco, per me, è davvero di più. Lo è stato forse dal primo istante, dalla prima volta che vedendolo in tv mi è piaciuto e dalla prima volta che sentendolo in concerto me ne sono innamorata. E adesso ridurlo ad essere il mio cantante preferito, mi sembra non abbastanza. Vorrei che esistessero le parole per dire cosa rappresenta, le parole per spiegare che in realtà è molto più di questo, che in realtà è una delle mie PERSONE preferite.


Marco è uno di quelli che ti guarda. Che quando parli ti ascolta. Marco è di quelli che nel bel mezzo di una fila immensa, a Sassari, nota un gruppetto di persone in fondo che cantano a squarciagola, e con un sorriso enorme si sbraccia e canta con loro. Marco è quello che quando poi quelle persone se le ritrova sotto il palchetto, mentre aspettano di salire ed incontrarlo, le guarda con un sorriso immenso perchè loro stanno ancora cantando, e lui è felice. Felice perchè implicitamente quello è un segnale. Un segnale del fatto che oltre la notorietà del momento, Marco poi viene ascoltato davvero. Le sue canzoni vengono apprezzate davvero e lui viene capito, davvero, ad ogni nota.
E così canzone dopo canzone, ascolto dopo ascolto, cd dopo cd, tu non riesci davvero ad allontanarti. Perchè lui ti entra nelle vene, e sotto la pelle, e diventa una parte di te. Una parte così bella, di cui ti rifiuti di privarti.
Questo è stato ed è Marco, da 9 anni ad oggi. Vorrei che tutti voi aveste visto la mia faccia, in questi 3 giorni in giro per la Sardegna. Vorrei che aveste potuto vedere quanto ogni più piccolo gesto mi facesse effetto, quanto ogni suo sorriso ne provocasse uno ancora più grande..in me. Vorrei che tutto il mondo avesse potuto vedere il calore che emana questa persona, quando è circondato da altro calore. L'emozione nel rendersi conto di quanti km le persone possano fare, per trascorrere un istante insieme a lui. La spontaneità con cui fa le cose. La semplicità con cui ti parla. E l'onestà con cui si scoccia se qualcosa non gli sta bene. Perchè si, Marco è anche e questo..e meno male. Perchè siamo già così pieni di “artisti” con la maschera, persone che cercano di accaparrarsi l'affetto del pubblico con falso amore e falsa dedizione e poi vengono scoperti, osservando le piccole cose o i piccoli gesti. Siamo tartassati di persone costruite che ad un certo punto perdono se stesse nel tentativo di piacere agli altri.
E così imparo ad apprezzare Marco ancora di più. Perchè Marco non ti mente. Marco non ti dice che va tutto bene se così non è. Marco non si scoccia solo perchè è tardi ed è stanco. Marco è quello che all'ultima persona della fila, l'ultimo giorno di instore in Sardegna chiede “ci facciamo un'altra foto, ti va?”. Marco è quello che dopo che a Sassari gli hai detto “ci vediamo domani e dopodomani”, a Nuoro ti dice “a domani”.
Marco è quello che quando torna a casa, dalla sua famiglia, lo capisci, lo vedi e lo riconosci ancora di più. Per come il suo viso si accende nella live con sua nonna, per la dolcezza con cui parla con sua zia, per l'affetto con cui stringe le sue amiche e suo fratello durante le foto finali.
Marco lo riconosci, in tante, tante piccole cose. Che, per chi sa riconoscerle, così piccole poi non sono.
Io non saprei cosa dire di questi tre giorni, se non che sono felice.
Non saprei cosa dire, se non che mi hanno dato un senso di pienezza che non sentivo da tanto tempo.
Non saprei cosa fare, se non ringraziare infinitamente. Per ogni sorriso, per ogni abbraccio. Per ogni conferma ricevuta. Per ogni distanza accorciata. Per ogni ostacolo superato. Per avermi dato la forza tante di quelle volte, che contarle non è possibile. Per essere stato ed essere ancora un esempio da seguire. Per ogni volta che un sorriso mi ha riempito il cuore. Per ogni volta in cui sono stata felice della sua felicità e anche per ogni volta in cui ci siamo fatti abbattere dalle difficoltà. Per ogni volta in cui il “ce la faremo” ha avuto la meglio.
Grazie per darmi sempre un buon motivo per mettermi in viaggio a partire.
Grazie perchè mi rendi la persona che vorrei essere ogni giorno. Con una spensieratezza che vorrei poter provare sempre, con una leggerezza nel cuore che vorrei non svanisse mai.
Non dimenticherò questi tre giorni. Non dimenticherò la mia presa di coraggio nel dire “ok, questa volta non rimbambirti e dì qualcosa”. Di certo non dimenticherò la felicità di condividerli con una delle persone che più amo nella mia vita. Non dimenticherò tutte le persone che ho rivisto e ri-abbraciato, persone che sembra sempre non aver lasciato mai anche se magari l'ultima volta che ci siamo visti è stato un anno fa, nello stesso posto, per un altro firmacopie. Sempre il tuo.
Grazie per aver creato questo, una rete di persone che non si lasciano, nonostante le difficoltà affrontate negli anni.
Una rete di persone che nonostante le incomprensioni, quando poi si tratta di te si armano e si danno da fare. Per te. Perchè te lo meriti.
Quindi si, grazie anche per questo. Grazie per meritarlo. Grazie per non esserti rivelato come tanti altri: tanto grande fuori, e tanto piccolo dentro. Grazie perchè ne vali la pena. E grazie perchè ogni sforzo e ogni stanchezza si annullano quando si tratta di te.
Forse non sarà mai abbastanza. Forse tutti i grazie e tutti i sono felice e tutti i te lo meriti non sono abbastanza adesso e non basteranno mai.
Ma io comunque, anche questa volta, ci provo. Forse più che per me stessa che per te. Forse perchè ho bisogno di credere di poter fare qualcosa per ripagarti per tutti questi anni meravigliosi di pienezza e soddisfazione. Per tutte le volte che i soldi spesi e i km fatti non contavano perchè eri tu e questo bastava.
E così anche stavolta, aspetto un'altra conferma per poter partire di nuovo. Per poter mollare tutto senza il minimo dubbio o rimpianto. Perchè per essere felici si è disposti a fare qualsiasi cosa.
E Marco, tu forse non lo sai, ma rendi felice davvero, onestamente e sinceramente, le persone che ti stanno accanto. E per favore, non perderla mai questa capacità. Non perdere mai questa gioia di vivere. Non smettere di crescere. Perchè se ho notato qualcosa di diverso in te, in questi giorni, è esattamente questo. Una crescita personale innegabile, una maggior sicurezza in te stesso. Ed è giusto così. Perchè vali Marco, e vali tanto. E forse ci vorrà del tempo, ma alla fine il mondo intero lo scoprirà. Perchè il duro lavoro e i sacrifici ripagano.
Quindi alla fine, va bene così. Va bene anche la strada difficile. Perchè si sa, le cose facili non ci sono mai piaciute. Va bene il noi contro tutti. Va bene la strada che faremo insieme, anche (e sopratutto) quando non avrà un perchè.
Grazie anche per avermi regalato, inconsapevolmente, un posto da chiamare casa, anche lontano da casa mia. Delle persone da chiamare famiglia, anche lontano dalla mia famiglia.


E grazie alla tua, di famiglia, per averti reso ciò che sei.
Ora torno alla mia quotidianità, alla mia vita universitaria, e alla laurea che si avvicina. Al lavoro estivo e ai programmi per il futuro. Ma mi porto sempre dietro questi 3 giorni. E mi porto sempre accanto te.

Con affetto e immensa stima,

Giulia.

4 commenti:

DANIELA63 ha detto...

Hai detto tutto tu, descritto alla perfezione questi ultimi 9 anni della nostra esistenza , 9 anni ricchi , pieni di musica , di calore , di affetto e di amicizia , tutto per opera sua .. Grazie a te Giulia e grazie a te Marco , grazie a te perchè tu sei adesso sei l'alba infinita che vorrei e la speranza che mi dai perchè non ha mai fine mai ... GRAZIE A TE o meglio a voi <3

Anonimo ha detto...

dalla penna , al cuore <3

maria Luisa ha detto...

complimenti...emozioni...sentimenti...racchiusi in poche pagine ma,ricche di tanto amore...non solo per Marco...ma che da lui traggono forza e origine....brava Giulia...

katy ha detto...

che belle emozioni........ anche io questa volta le ho provate da vicinissime ieri a pescara ero agitatissima e lui tranquilla caterina e poi ahahahah ho cominciato a parlare senno rimanevo muta di nuovo ...... mi sono fatta coraggio e gli ho detto due ricordi che avevo quando era venuto due volte a pescara . poi lui mi aveva sorriso che dolce :)