Torno a casa, dopo una di quelle
settimane che vorresti non finissero mai. O che vorresti fossero
quotidianità.
A discapito di tutti gli impegni, degli ultimi esami
da dare, della tesi da scrivere, del lavoro nel fine settimana
(grazie mamma per avermi esentata), ho deciso di prendermi questi
giorni. Questi giorni solo per me. Questi giorni per risentire quella
pienezza che non sentivo da tanto, troppo tempo. Quella pienezza che
deriva dalle cose belle. Dalle cose che ti fanno felice, ma felice
davvero. So che piccoli pezzi di felicità li troviamo, o li possiamo
trovare, tutti i giorni, ovunque, e in realtà ci riesco anche. Ogni
giorno mi alzo, e in un modo o nell'altro, cerco di trovare un motivo
per sentirmi felice. Ma poi, in queste occasioni, felice mi ci sento
davvero, al 100%, senza remore, senza se né ma. Di quella felicità
che viene dalle cose semplici, che poi sono le più grandi.
Quando domenica sono salita sul treno per tornare alla vita di tutti i giori,
ho iniziato a sentire quella pienezza venir via..come se la stessi
lasciando lì. Allora scrivo, e cerco di portarla con
me..indipendentemente da dove sono, e cosa faccio.
Forse perchè vorrei che la mia vita
fosse sempre così. Vorrei che fosse sempre una corsa verso un treno
che mi porti alle cose che mi fanno star bene, una corsa per il posto
migliore, una corsa per un sorriso davanti a me, che ti cambia la
giornata. Vorrei che ogni giorno fosse un concerto, un evento a cui
partecipare. Vorrei poter fare biglietti in continuazione, e
semplicemente andare.
E non so, ma forse non è un caso che
questa volta sia capitato quando davvero ne avevo bisogno. Quando
tutta questa frenesia, tutto questo casino, rischiano di seppellirmi
un po'. Quindi ecco, mi sono presa questi giorni e ne sono felice. Mi
sono presa 4 giorni, da trascorrere con le persone che adesso chiamo
“famiglia” e 3 giorni per godermi il mio cantante preferito, che
forse ridurlo a questo è anche sbagliato. Perchè Marco, per me, è
davvero di più. Lo è stato forse dal primo istante, dalla prima
volta che vedendolo in tv mi è piaciuto e dalla prima volta che
sentendolo in concerto me ne sono innamorata. E adesso ridurlo ad
essere il mio cantante preferito, mi sembra non abbastanza. Vorrei
che esistessero le parole per dire cosa rappresenta, le parole per
spiegare che in realtà è molto più di questo, che in realtà è
una delle mie PERSONE preferite.
Marco è uno di quelli che ti guarda.
Che quando parli ti ascolta. Marco è di quelli che nel bel mezzo di
una fila immensa, a Sassari, nota un gruppetto di persone in fondo
che cantano a squarciagola, e con un sorriso enorme si sbraccia e
canta con loro. Marco è quello che quando poi quelle persone se le
ritrova sotto il palchetto, mentre aspettano di salire ed
incontrarlo, le guarda con un sorriso immenso perchè loro stanno
ancora cantando, e lui è felice. Felice perchè implicitamente
quello è un segnale. Un segnale del fatto che oltre la notorietà
del momento, Marco poi viene ascoltato davvero. Le sue canzoni
vengono apprezzate davvero e lui viene capito, davvero, ad ogni nota.
E così canzone dopo canzone, ascolto
dopo ascolto, cd dopo cd, tu non riesci davvero ad allontanarti.
Perchè lui ti entra nelle vene, e sotto la pelle, e diventa una
parte di te. Una parte così bella, di cui ti rifiuti di privarti.
Questo è stato ed è Marco, da 9 anni
ad oggi. Vorrei che tutti voi aveste visto la mia faccia, in questi 3
giorni in giro per la Sardegna. Vorrei che aveste potuto vedere
quanto ogni più piccolo gesto mi facesse effetto, quanto ogni suo
sorriso ne provocasse uno ancora più grande..in me. Vorrei che tutto
il mondo avesse potuto vedere il calore che emana questa persona,
quando è circondato da altro calore. L'emozione nel rendersi conto
di quanti km le persone possano fare, per trascorrere un istante
insieme a lui. La spontaneità con cui fa le cose. La semplicità con
cui ti parla. E l'onestà con cui si scoccia se qualcosa non gli sta
bene. Perchè si, Marco è anche e questo..e meno male. Perchè siamo
già così pieni di “artisti” con la maschera, persone che
cercano di accaparrarsi l'affetto del pubblico con falso amore e
falsa dedizione e poi vengono scoperti, osservando le piccole cose o
i piccoli gesti. Siamo tartassati di persone costruite che ad un
certo punto perdono se stesse nel tentativo di piacere agli altri.
E così imparo ad apprezzare Marco
ancora di più. Perchè Marco non ti mente. Marco non ti dice che va
tutto bene se così non è. Marco non si scoccia solo perchè è
tardi ed è stanco. Marco è quello che all'ultima persona della
fila, l'ultimo giorno di instore in Sardegna chiede “ci facciamo
un'altra foto, ti va?”. Marco è quello che dopo che a Sassari gli
hai detto “ci vediamo domani e dopodomani”, a Nuoro ti dice “a
domani”.
Marco è quello che quando torna a
casa, dalla sua famiglia, lo capisci, lo vedi e lo riconosci ancora di più.
Per come il suo viso si accende nella live con sua nonna, per la
dolcezza con cui parla con sua zia, per l'affetto con cui stringe le
sue amiche e suo fratello durante le foto finali.
Marco lo riconosci, in tante, tante
piccole cose. Che, per chi sa riconoscerle, così piccole poi non
sono.
Io non saprei cosa dire di questi tre
giorni, se non che sono felice.
Non saprei cosa dire, se non che mi
hanno dato un senso di pienezza che non sentivo da tanto tempo.
Non saprei cosa fare, se non
ringraziare infinitamente. Per ogni sorriso, per ogni abbraccio. Per
ogni conferma ricevuta. Per ogni distanza accorciata. Per ogni
ostacolo superato. Per avermi dato la forza tante di quelle volte,
che contarle non è possibile. Per essere stato ed essere ancora un
esempio da seguire. Per ogni volta che un sorriso mi ha riempito il
cuore. Per ogni volta in cui sono stata felice della sua felicità e
anche per ogni volta in cui ci siamo fatti abbattere dalle
difficoltà. Per ogni volta in cui il “ce la faremo” ha avuto la
meglio.
Grazie per darmi sempre un buon motivo
per mettermi in viaggio a partire.
Grazie perchè mi rendi la persona che
vorrei essere ogni giorno. Con una spensieratezza che vorrei poter
provare sempre, con una leggerezza nel cuore che vorrei non svanisse
mai.
Non dimenticherò questi tre giorni.
Non dimenticherò la mia presa di coraggio nel dire “ok, questa
volta non rimbambirti e dì qualcosa”. Di certo non dimenticherò
la felicità di condividerli con una delle persone che più amo nella
mia vita. Non dimenticherò tutte le persone che ho rivisto e
ri-abbraciato, persone che sembra sempre non aver lasciato mai anche
se magari l'ultima volta che ci siamo visti è stato un anno fa,
nello stesso posto, per un altro firmacopie. Sempre il tuo.
Grazie per aver creato questo, una rete
di persone che non si lasciano, nonostante le difficoltà affrontate
negli anni.
Una rete di persone che nonostante le
incomprensioni, quando poi si tratta di te si armano e si danno da
fare. Per te. Perchè te lo meriti.
Quindi si, grazie anche per questo.
Grazie per meritarlo. Grazie per non esserti rivelato come tanti
altri: tanto grande fuori, e tanto piccolo dentro. Grazie perchè ne
vali la pena. E grazie perchè ogni sforzo e ogni stanchezza si
annullano quando si tratta di te.
Forse non sarà mai abbastanza. Forse
tutti i grazie e tutti i sono felice e tutti i te lo meriti non sono
abbastanza adesso e non basteranno mai.
Ma io comunque, anche questa volta, ci
provo. Forse più che per me stessa che per te. Forse perchè ho
bisogno di credere di poter fare qualcosa per ripagarti per tutti
questi anni meravigliosi di pienezza e soddisfazione. Per tutte le
volte che i soldi spesi e i km fatti non contavano perchè eri tu e
questo bastava.
E così anche stavolta, aspetto
un'altra conferma per poter partire di nuovo. Per poter mollare tutto
senza il minimo dubbio o rimpianto. Perchè per essere felici si è
disposti a fare qualsiasi cosa.
E Marco, tu forse non lo sai, ma rendi
felice davvero, onestamente e sinceramente, le persone che ti stanno
accanto. E per favore, non perderla mai questa capacità. Non perdere
mai questa gioia di vivere. Non smettere di crescere. Perchè se ho
notato qualcosa di diverso in te, in questi giorni, è esattamente
questo. Una crescita personale innegabile, una maggior sicurezza in
te stesso. Ed è giusto così. Perchè vali Marco, e vali tanto. E
forse ci vorrà del tempo, ma alla fine il mondo intero lo scoprirà.
Perchè il duro lavoro e i sacrifici ripagano.
Quindi alla fine, va bene così. Va
bene anche la strada difficile. Perchè si sa, le cose facili non ci
sono mai piaciute. Va bene il noi contro tutti. Va bene la strada che
faremo insieme, anche (e sopratutto) quando non avrà un perchè.
Grazie anche per avermi regalato,
inconsapevolmente, un posto da chiamare casa, anche lontano da casa
mia. Delle persone da chiamare famiglia, anche lontano dalla mia
famiglia.
E grazie alla tua, di famiglia, per
averti reso ciò che sei.
Ora torno alla mia quotidianità, alla
mia vita universitaria, e alla laurea che si avvicina. Al lavoro
estivo e ai programmi per il futuro. Ma mi porto sempre dietro questi
3 giorni. E mi porto sempre accanto te.
Con affetto e immensa stima,
Giulia.
4 commenti:
Hai detto tutto tu, descritto alla perfezione questi ultimi 9 anni della nostra esistenza , 9 anni ricchi , pieni di musica , di calore , di affetto e di amicizia , tutto per opera sua .. Grazie a te Giulia e grazie a te Marco , grazie a te perchè tu sei adesso sei l'alba infinita che vorrei e la speranza che mi dai perchè non ha mai fine mai ... GRAZIE A TE o meglio a voi <3
dalla penna , al cuore <3
complimenti...emozioni...sentimenti...racchiusi in poche pagine ma,ricche di tanto amore...non solo per Marco...ma che da lui traggono forza e origine....brava Giulia...
che belle emozioni........ anche io questa volta le ho provate da vicinissime ieri a pescara ero agitatissima e lui tranquilla caterina e poi ahahahah ho cominciato a parlare senno rimanevo muta di nuovo ...... mi sono fatta coraggio e gli ho detto due ricordi che avevo quando era venuto due volte a pescara . poi lui mi aveva sorriso che dolce :)
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