Le cose migliori arrivano quando
meno te le aspetti, dicono, e questo è esattamente quello che è successo con
questa canzone.
Un giorno guardi le foto del tour
appena trascorso, quello dopo ti trovi improvvisamente in mano note nuove che
ti fanno desiderare di metterti nuovamente in viaggio. Che ti fanno desiderare
un nuovo concerto, fosse solo per sentire queste nuove note dal vivo, per
sentirle ancora più forti.
Una foto di me e di te è in loop nelle mie orecchie da quasi 48h, e
ogni volta che riparte da capo mi sembra quasi di sentirla per la prima volta.
Sapevo, o meglio sentivo, che
l’ospitata a Domenica Live ci avrebbe regalato qualcosa di davvero grande, ma
mai mi sarei aspettata che ci avrebbe regalato qualcosa di tanto speciale e
prezioso.
Quindi le cose con cui faccio e
facciamo i conti ora sembrano ancora più intense.
Non ho la presunzione di
conoscere a pieno Marco, ma credo di conoscerlo un pochino di più di chi
accende la tv un pomeriggio per caso e lo trova in un programma a raccontare e
raccontarsi. E, proprio questo, le parole di Marco sono state particolarmente
emozionanti, per me ma so per molti di noi. Perché dietro quel sorriso sincero
e quegli occhi puri, so che si cela (e neanche tanto nascostamente) una persona
molto riservata, a tratti diffidente, una persona che tiene per sé sempre molto
fedelmente alcuni pezzi di sé e della propria vita. Una persona che non ama
troppo smascherarsi. Per questo credo sinceramente che il gesto di Marco abbia
ancora più valore.
E se da una parte mi fa rabbia
l’idea di vivere in una società in cui le persone ancora devono confessare
apertamente il proprio orientamento sessuale e il proprio essere, dall’altra so
che il gesto di Marco ha, in questo senso, un valore immenso che sono convinta
potrà essere d’aiuto e di ispirazione a chiunque non riesca a viversi e a
vivere con la libertà che invece tutti meriteremmo.
Poi penso a Marco, sorrido e dico
grazie. Grazie per esserti fidato di noi e di tutti, in generale, per raccontarti
e aprirti e levarti questo peso dallo stomaco, che poi peso non sarebbe mai
dovuto essere.
Grazie per aver abbassato le tue
difese abbastanza da permetterti di liberarti e iniziare a guardare il mondo, e
forse la vita, con altri colori.
Grazie, anche questa volta, per
il coraggio. Per il coraggio, la tenerezza e la forza che ho sentito nelle tue
parole domenica, e ancora di più per la forza, la tenerezza e il coraggio che
sento in questa canzone, mentre racconti di tuo padre. Quel padre che io oggi
sono certa ti stia guardando, da ovunque lui sia, e si stia pentendo di non
aver colto l’occasione di viverti, almeno un po’. Almeno per quel poco tempo
che aveva a disposizione.
Questa canzone è come una piccola
nuova finestra aperta sul tuo cuore. E ancora sorrido, perché credo di poter
dire di sapere che niente di tutto questo per te sia stato facile o scontato.
Far entrare le persone in questo modo, così profondo e così vero, nella tua
vita so che non deve essere stato facile.
Ieri hai scritto che in questa
canzone ce l’hai messa davvero tutta, e mi si riempie il cuore di orgoglio nel
dirti che si sente ogni cosa, ogni minimo sforzo, in ogni nota, in ogni parola.
Sembra quasi di poter vedere e sentire ogni volta che, mentre registravi, hai
sorriso, hai chiuso gli occhi, hai sentito un tonfo al cuore per la verità
delle parole che stavi cantando.
E quindi ancora grazie. Per
averci regalato questo nuovo pezzo di vita. Per averci resi partecipi in
maniera così profonda e onesta del nuovo capitolo che si aprirà da ora in poi.
Un capitolo che è, prima di tutto, personale e umano e questo mi rende ancora
più felice, non fosse altro per il bene sincero che ti voglio. Ma un nuovo
capitolo che sono certa sarà anche artistico, e questa canzone ne è la prova ma
so anche che sarà solo l’inizio.
E io non vedo l’ora Marco, non
vedo l’ora di ascoltare tutte le prossime note sincere e vere che ci regalerai.
Non vedo l’ora di ascoltare tutte le nuove note che ti stanno frullando in
testa. Non vedo l’ora di sentirti di nuovo e ancora così libero.
E, anche se sembra manchi
un’eternità al disco e al prossimo tour, io sono felice. Da quasi 3 giorni sono
sinceramente felice, perché Dio solo sa da quanto tempo sperassi e ti augurassi
questo genere di felicità e serenità.
Quella vera. Quella che non ha
bisogno di nascondersi. Quella che ti riempie il cuore e te lo rende leggero.
11 anni, e tu ancora riesci a
stupirmi. Ogni volta.
11 anni, e io ancora non realizzo
la fortuna che ho avuto nel trovarti.
11 anni, e ancora sicuramente non
ho imparato a gestire e affrontare le cose belle che ti riguardano con sobrietà
(Marta Porru qui si fa riferimento anche a te, ovviamente).
E no Marco,
non è assolutamente vero che sei
sbagliato.
E invece sì,
è vero che hai fatto davvero
tutto con le tue gambe.
E sono infinitamente orgogliosa
di te, per questo.
Ed è finalmente arrivato il
momento di alzarti da quelle scale, smettere di aspettare.
E io non lo so se nevicherà, ma
so che sarai più leggero.
E forse questo per ora basta.
A presto Cartino. Che tanto lo sai che ci trovi sempre qui.
Sempre e Per Sempre.
A presto Cartino. Che tanto lo sai che ci trovi sempre qui.
Sempre e Per Sempre.
G.
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