martedì 30 settembre 2008

IL MIO CANTO LIBERO

Una torta di compleanno, sei candeline accese pronte per essere spente con un soffio e un desiderio: "Da grande voglio fare il cantante". Le parole del piccolo Marco Carta potevano essere prese come uno dei tanti sogni che fanno i bambini, invece erano il primo, inconsapevole passo verso una vita dedicata alla musica.

Marco, infatti, inizia presto a coltivare la sua passione per il canto, scontrandosi con illusioni e delusioni e una vita non facile . A otto anni perde il papà, a dieci la mamma. Va quindi a vivere con i nonni, senza però mai perdere il contatto con le sette note. Si esibisce ovunque sia possibile nella sua Cagliari, mentre lavora duro come parrucchiere per guadagnarsi da vivere. Parte dei soldi li investe per pagarsi il volo dalla Sardegna per Roma, obiettivo gli studi del programma Amici.

Vuole partecipare alla trasmissione, ma anche in questo caso non è una passeggiata. Per quattro volte incassa la bocciatura alle selezioni, ma alla quinta viene ammesso.

Il resto è storia recente. Marco sbaraglia la concorrenza a suon di virtuosismi canori e incassa la prima botta di popolarità. Poi arriva il tanto sognato album, Ti rincontrerò, che ha fatto la sua bella figura nelle classifiche estive. Un lavoro dal gusto pop, con quattro inediti e sei cover, primo passo verso una carriera che si spera sia lunga.

Mondo Erre lo ha incontrato a Milano, per farsi raccontare come ci si sente a entrare nel pianeta dello spettacolo.





L’intervista
Cos’hai provato a stringere tra le mani il tuo primo cd?
Sono rimasto di sasso: non riuscivo a crederci. Sognavo di vincere Amici
e di incidere un album, e ora quei sogni si sono materializzati davanti a me. È il massimo per me, una sensazione indescrivibile.

L’album contiene solo quattro pezzi inediti. Non c’è stata forse troppa fretta nel realizzarlo?
Bisogna rischiare nella vita, pensare a ciò che si fa ma non troppo. Ho voluto seguire l’istinto ed entrare in sala d’incisione subito, anche con solo quattro canzoni nuove. Le cover, comunque, non sono un ripiego, perché amo molto interpretarle. Alla fine, è uscito un lavoro curato, di cui sono orgoglioso, che credo offra un buon ritratto di me.

Come hai scelto i brani dell’album?
In base alle emozioni che mi trasmettevano e all’adattabilità con la mia voce. In ogni caso, non ho avuto la presunzione di sceglierle solo io, ma mi sono fatto consigliare anche da chi ha lavorato con me.

Hai intitolato l’album come la canzone più significativa, Ti rincontrerò, dedicata a tua mamma.
So che lei è con me e ogni volta che canto questo pezzo provo un brivido grandissimo, mi vengono gli occhi lucidi. E spero che mi vengano sempre.

Riesci a cogliere l’emozione anche nelle cover?
Sì, perché sono convinto che quando un brano ti tocca dentro non fa alcuna differenza che sia di un altro artista o sia scritto apposta per te.

Non hai avuto una vita facile. Altri ragazzi, al tuo posto, si sarebbero smarriti. Chi o cosa ti ha aiutato a non prendere una brutta strada?
La mia famiglia. Mi ha dato una buona educazione e, al tempo stesso, non mi ha mai proibito nulla. Quando c’era qualche pericolo, i miei mi hanno sempre fatto ragionare, motivandomi il divieto. È sbagliato imporlo, si ottiene l’effetto contrario. In questo modo, non ho mai avuto la curiosità di seguire cattive compagnie o strade pericolose.

Quanto la musica ti è stata alleata nella tua crescita?
Tantissimo, è stata la mia migliore amica e una valvola di sfogo fondamentale. Con il canto ho gridato i miei dolori e urlato le mie felicità, ho liberato i miei sentimenti belli e brutti, e continuerò a liberarli: l’amore, la tristezza, la rabbia, sempre con passione.

Fare le cose con passione è importante.
È fondamentale. Grazie alla musica, sono sempre stato lontano dalle stupide tentazioni in cui cadono tanti ragazzi: fumo, alcol, droga, che non servono a niente. Ed è importante avere anche dei punti di riferimento.

Quali sono i tuoi?
La famiglia, come ho detto prima, a cui sono legatissimo. Poi gli amici: ne ho pochi, ma sono "solidi", ci conosciamo da quindici anni. Infine l’amore: spero un giorno di incontrare una ragazza giusta per formarmi a mia volta una famiglia.

Hai sbattuto la faccia contro tanti "no", comprese le selezioni di Amici, eppure non ti sei mai arreso. Dove trovavi la forza di andare avanti?
Sono una bomba d’energia. Lavoravo, cantavo, studiavo e ogni anno non mancavo mai alle selezioni di Amici . I più determinati hanno abbandonato al terzo tentativo, io non ho mai gettato la spugna. "Sentivo" che prima o poi sarei stato scelto per partecipare alla trasmissione.

Oggi si deve passare per forza in trasmissioni tipo Amici o X Factor per ottenere una chance nella musica?
Non è detto, ma ci vogliono fortuna e parecchi soldi per autoprodursi. È difficile, infatti, trovare un produttore che investa tempo e denaro su un perfetto sconosciuto, per cui programmi di quel tipo danno la possibilità di farsi vedere e se va bene di lanciarsi nello spettacolo.


DA ©MondoErre - Claudio Facchetti

1 commento:

cartacanta86 ha detto...

IL MIO CANTO LIBERO A PRESCINDERE KE NN HO ANCORA LETTO NIENTE!E LA MIA CANZONE PREFERITA!D BATTISTI E LA STAV ASCOLTAND PROPRIO ORAaaaaaaaaaaaaaaaa AAH AHH CIAOOO BACI...(MA ORA VAD A LEGG..)..