...nell'attesa di nuove emozioni, voglio condividere con voi dei pensieri...risalgono a quasi 2 anni fa... ricordate il concorso di sorrisi ? scrivere di Marco ? beh ecco cosa avevo scritto io...
LUGLIO 2010
“Marco sei sorprendente…”, con questa frase ho iniziato il mio monologo l’ultima volta che ho potuto parlare con lui guardandolo negli occhi, un mese fa ormai. nonostante non fosse certo la prima volta, le parole scorrevano veloci con la paura di inciampare nella mia stessa voce.
Lui finì di scrivere l’autografo sulla copertina del nuovo album “il cuore muove” e poi rimase ad ascoltarmi con lo sguardo curioso di chi dice “chissà dove andrà a finire con questo discorso” ma anche con uno sguardo sorpreso per la cura con cui avevo scelto le cose da dire. Poi mi sorrise con un filo di imbarazzo ma pieno di soddisfazione dicendomi “…grazie” alla fine del mio fiume interminabile di parole e mi mandò un bacio.
Ecco Marco Carta, quello che è, quello che mi da…può essere racchiuso in quelle parole “sei sorprendente”e in quello che segue. Si lo so, è folle, pazzesco, da manicomio se volete, “vivere” più concerti dello stesso artista nello stesso tour a distanza magari di poche settimane l’uno dall’altro… o di poche ore addirittura. Me lo dicono tutti, anche la mia mamma “mezza incartata”… ‘ ma sono tutti uguali! Cosa cambia!? Visto uno! Non basta ?’
No. Non mi basta, non basta mai. Solo io posso capire…io e tutte le altre meravigliose persone che grazie a Marco ho incontrato, conosciuto e vissuto… a Roma, Napoli e soprattutto nella sua Terra. Perché della sua città, delle sua Sardegna, del suo Mondo me ne sono innamorata. E non riesco più a farne a meno. E sono ancora stravolta, dai due concerti sardi di appena una settimana fa. Il 25 giugno nelle sua Cagliari, accolto come un re in un concerto che ancora sento rimbombare dentro di me, sento le urla, gli applausi infiniti, la sua voce che non ha limiti o incertezze che ti stupisce minuto dopo minuto, nota dopo nota. Sento ancora i coriandoli sopra di me, di Noi… che esplodono per la festa, le lacrime che scendono insieme alle sue in più di qualche canzone…e sento la Vita che Marco trasmette quando è sul palco. Marco è gioia, è vitalità, è sole, è sognare, è sperare, è non arrendersi mai e crederci sempre. Ma è anche lunghe attese sotto il sole, arrabbiature per questioni varie, è prendere l’aereo per Cagliari 6 volte in pochi mesi, è correre per l’uscita dell’album o dei biglietti, è ascoltare le sue canzoni per 24 ore di fila senza stancarsi mai. È avere una seconda famiglia proprio nella sua città, è conoscere la sua vita e farne anche parte in qualche modo.
È piangere all’uscita della Fnac per essere riuscita a dirgli quello che pensavo. È scatenarsi senza freni nel live. È ridere. Sorridere. È stare bene.
Il suo sorriso non manca mai, e suoi occhi piccoli e scuri parlano più delle parole e la sua voce che graffia con dolcezza l’anima, ha tante sfumature sempre nuove e sorprendenti…un emozione che ci tiene legati da tre anni e che cresce senza fermarsi. Marco nei concerti da tutto se stesso, canta per ogni singola persona li presente, ti fa sentire parte di lui regalandoti uno sguardo o un sorriso, legge tutte le frasi dei vari cartelloni colorati…nostro modo per comunicare, ti fa ridere a crepapelle “pagliacciando” qua e la…ti fa stampare un sorriso sul viso che dura fino al mattino del giorno seguente, o forse di quello dopo ancora!
Marco è umile, lo è sempre stato e pronto a migliorare e migliorarsi. Non è più quello di Amici, dal vivo supera per qualità l’album, tiene il palco come fosse un veterano, coinvolge il pubblico senza mai annoiarlo. Marco è bravo, davvero. Ed è da vedere, da ascoltare,da vivere…e poi forse da giudicare in bene o in male. Perché è nato per stare sul palco, per cantare e dare a tutti quelli che lo ascoltano un qualcosa. Una sensazione, un emozione. Un ricordo.
È sempre se stesso, trasparente com’è sarebbe impossibile non esserlo. È un ragazzo come me, della mia età, un ragazzo “normale” come si dice ma con un talento innato e dalla rara sensibilità. Vive per la sua passione e dopo i tanti debiti che la vita aveva con lui e con la sua famiglia ora sta volando felice e continuerà a farlo…sempre più in alto. Se un giorno dovesse cadere ci saremo Noi li sotto a riportarlo su. Tutto è un disegno ben preciso del destino e di chi ha voluto che questo ragazzo arrivasse dov’è. E non parlo di Dio.
La cosa più affascinante di cui forse lui non capisce bene la forza o l’intensità è il popolo di persone che è nato attorno a Marco, pronte a sostenerlo sempre. Una famiglia enorme, un nido pieno di affetto e orgoglio che lui ricambia con la disponibilità e l’amore che è da pochi. Marco è cresciuto in questi anni, ma è sempre lo stesso…quello simpatico e giocherellone, pagliaccio e un po’permaloso, a tratti con la luna storta…ma solare e sorridente, pieno di vita e sensibile. Una dolcezza innata che non ha paura o vergogna di sfociare in emozione e lacrime davanti a noi, in piedi nella sua città che lo acclamiamo con un Re.
Silvia_BellaDeCasa