lunedì 9 aprile 2018

Tornare a casa


Lunedì, 9 Aprile 2018, Milano

Ore 15.42 e sono a lezione, con un’incredibile difficoltà a concentrarmi su ciò che sto effettivamente facendo.

Sono rientrata a Milano, città che da circa 6 mesi mi sono abituata a chiamare “casa”, da meno di 48 ore, ma mi sento ancora su una nuvoletta di zucchero e felicità che mi fa sentire come se il mondo reale non avesse ancora ripreso a girare come al solito.

Sono tornata da Policoro con la voglia e, soprattutto, la necessità di scrivere qualcosa. E solo ora mi rendo conto di quanto tempo sia passato dall’ultima volta in cui ho scritto di Marco. E solo ora mi rendo conto anche di quanto mi sia mancato.

Riprendere a farlo mi fa sentire come se la mia vita fosse tornata alla normalità. So che sembra strano, so che la normalità è fatta di infinite altre cose, ma per me, da ormai più di 10 anni, è fatta anche di questo. Di Marco. Di viaggi, di esperienze, di emozioni contrastanti, di persone.
E venerdì, trovarmi di nuovo lì, con tutte le persone che da anni condividono questa cosa, a cui non riesco neanche a dare un nome, con me, con la musica di chi mi ha accompagnato ormai per quasi metà della mia vita, mi ha fatto sentire di nuovo me stessa. Di nuovo la Giulia che fa un salto sulla sedia ogni volta che sente una novità emozionante. Di nuovo la Giulia che è disposta a fare le cose più assurde del mondo semplicemente per esserci. Di nuovo la Giulia che ha bisogno, di esserci. Di nuovo completa.

Ed è stato bello. Bello come neanche ricordavo che fosse.
Marco mi mancava. I suoi concerti mi mancavano. Le persone mi mancavano. Le attese mi mancavano. Il colpo al cuore mi mancava.

Così, quando nel bel mezzo del pomeriggio ho sentito, da dietro una porta di sicurezza, le prime note di “Dove il tempo non esiste” e la voce di Marco che ci danzava sopra, il mio cuore è semplicemente esploso e niente ha potuto impedirmi di provare un’emozione così forte, come non mi capitava da tempo. Credo sia stato allora che mi sono resa conto quanto davvero Marco mi mancasse.

Io non so se sia necessario dire cosa ho provato venerdì. Sicuramente non sono in grado di parlare a nome di nessuno, perché credo che l’impatto di ritrovarci di nuovo sotto un palco, di nuovo a parlare di un tour, sia stato diverso per ciascuno di noi. Per me è stato come tornare a casa, ma trovarla più bella. Per me è stato come guardare di nuovo negli occhi di una persona a cui voglio bene, e sentirmi felice della sua felicità. Perché Marco così felice non lo ricordo da un sacco di tempo. E so, me lo sento nel profondo, che anche per lui sia stato come tornare a casa. Policoro non è la casa di nessuno di noi, ma quel palco, con quella persona lì sopra, lo è per tanti. Sicuramente lo è per me. Sono quasi sicura che lo sia anche per Marco.

Ad oggi mi sento di dire che non me lo sarei mai perdonata, se fossi mancata a questa data 0. Ad oggi, mi sento di dire di sentirmi un pochino più vicina a Marco, per aver condiviso una cosa tanto importante. Perché davvero importante lo è stata. Realizzare di essere di nuovo in tour, dopo quella che mi è sembrata un’eternità, è stato ed è davvero importante.

E mi sono ritrovata davanti una persona che è sempre uguale, ma allo stesso tempo diversa. Uguale perché gli occhi in fiamme e il sorriso felice sono sempre gli stessi che vivo da 10 anni. Diversa perché in quegli occhi ci ho visto tanta consapevolezza in più, in quel sorriso ci ho visto tanta soddisfazione in più, e nella voce ho trovato una potenza e una verità che penso di non aver mai sentito prima.


Più di 2 ore della mia musica preferita, della mia persona preferita, con le mie persone preferite.
Questo è ciò a cui penso ormai da 3 giorni. E mi sento incredibilmente fortunata e onorata. Perché oggi mi ritrovo di nuovo a chiedermi come sarebbe la mia vita se 10 anni fa non avessi incrociato quella di Marco. E ancora oggi, o forse oggi più che mai, so che non mi interessa la risposta.

Non so neanche se sia un’impressione o un sentimento reale, ma da dopo questa data 0 mi sembra di apprezzare Tieniti Forte ancora di più, e sinceramente non pensavo fosse possibile.
Ogni volta che riparte Dove il tempo non esiste sento un pizzichio agli occhi e al cuore
Ogni volta che sento Senza rumore non posso fare a meno di sorridere.
Ogni volta che sento La destinazione siamo noi penso alla dedica a noi e non può che battermi forte il cuore.
Ogni volta che attacca Dalla stessa parte non posso non pensare a Marta che piangeva accanto a me.
Ho tutti questi, e molti altri, nuovi ricordi e sensazioni legati a queste canzoni.
Persino Il segno che ho di te, che ho sentito live più volte di quante ricordi, ha assunto un valore diverso e ancora più profondo.
E l’intro con Splendida ostinazione e Niente più di me mi farà sempre pensare a Martina in videochiamata dalla Germania, con gli occhi lucidi e grati.

Tutto adesso è un po’ di più, e mi sembra quasi surreale, perché non pensavo fosse possibile sentire di più di quello che già sentivo per Marco e per la sua musica. E invece è successo.
Venerdì, quando è finito il concerto, dopo aver affrontando la tristezza della fine, mi sono sentita per la prima volta dopo tanto tempo finalmente in pace. In armonia col mondo. Con me stessa. Con Marco.

E questa è forse la sensazione che non dimenticherò mai più. Questo senso di leggerezza e felicità. Questo pizzichio al cuore che spinge verso l’incoscienza.

©Marta Porru Photography


Sarà per questo, che poco più di 10 ore dopo la fine della data 0, mi sono ritrovata con i biglietti in mano, pronta per esserci anche il 30.
A fine Aprile torno a casa.
Torno a casa mia a Sassari.
Torno a casa sotto un palco ad aspettare Marco.
Torno a casa per trascorrere il mio compleanno, il 2 Maggio, con lui e con tutte le persone che da anni a questa parte sento parte della mia famiglia.
E, sinceramente, in questo momento, non potrei essere più felice.

Non dimenticherò mai il senso di pace che ho sentito venerdì.
Non dimenticherò mai la felicità che mi provoca la consapevolezza che siamo tornati.

Grazie, a chi ha fatto questo viaggio con me. Ritrovarci finalmente tutte insieme, le mie mamme e la mia sister acquisite, per questa occasione, è stato così bello che davvero non si può spiegare

Grazie a chi ho ritrovato lì.

Grazie a te, che hai messo in gioco i sogni tuoi, per fare posto ai sogni miei.
Io so che in fondo tu ci sei, per trascinarmi via dai guai.

Non provavo questo senso di leggerezza e felicità da un tempo che ora mi sembra troppo lungo.

Ci vediamo a casa, Cartino.
Sempre e per sempre
 Giulia




3 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie di averlo condiviso...questa è la magia di Marco!

67Letizia ha detto...

Bellissimo ...emozioni che parlano e scrivono ..a lacrime ...grazie a te Giulia e GRAZIE a Marco ...<3

Anonimo ha detto...

a forza di aspettare non ci credi poi più tanto ma il meglio è già tornato tra di noi <3