martedì 28 luglio 2009

Marco Carta: «Amo la Roma, ma tifo per il Cagliari»

Il vincitore di Sanremo racconta: «Ho avuto Totti come allenatore, che onore! Mi diceva: “Me devi da' i sordi perché t'abbiamo votato ad Amici e t'abbiamo fatto vince' io e mi moglie»


Bisogna dar retta ai bambini, credere ai loro occhi quando brillano di quella luce accesa sul futuro: da grande io farò... Così devono essere stati gli occhi di Marco Carta quando a sei anni annunciava: da grande farò il cantante. Certo, certo caro. Una carezza sulla testolina matta e via, vai a giocare. E invece Marco va a cantare. E canta sempre, canta quando apre gli occhi la mattina, quando entra a scuola e quando torna a casa. Canta così forte che la gente si affaccia e la nonna butta la pasta in pentola. Lo hanno sentito in molti per le strade di Cagliari, quel bimbo che voleva fare il cantante e che del canto ha fatto una specie di coperta di Linus da portare sempre addosso, contro la vita che lo ha gelato privandolo dei genitori ma che gli ha restituito calore con la potenza della voce: canto quindi sono. Dalla vittoria di Amici a quella di Sanremo 2009, dai concerti in giro per l’Italia a una famiglia con cui è cresciuto - zie, nonni e un fratello - ieri scettica e oggi conquistata: il vero trionfo. E allora addio Sardegna, il viaggio senza ritorno è iniziato. Un viaggio arricchito da dischi d’oro e di platino.

Corre la vita di Marco Carta. «Sono cresciuto in una famiglia svelta, che non perde tempo: tutti parrucchieri, tutti artisti, e lì si corre eccome. Io vado a mille, sono un ansioso, non devo mai essere in ritardo». Ha sempre sognato di salire su un palco a cantare. In casa sua si ascoltava molta musica e così a sei anni annunciò che da grande avrebbe fatto il cantante. Si allenava con le note e le parole di Lucio Battisti, Michael Bolton. Ama Raf e Michele Zarrillo, ma da bambino cantava anche le canzoni dello Zecchino d’oro sognando di parteciparvi. Anche le colonne sonore dei cartoni animati sono la sua passione. «Sono cresciuto con i classici Disney, cavoli... Pinocchio, Biancaneve, mitici». Un sognatore. Ma i sogni non sempre sono comprensibili agli adulti e Carta aveva la famiglia da convincere. «In casa pensavano che il canto non mi avrebbe portato da nessuna parte. Per loro dovevo lavorare. Infatti, ho iniziato a fare il parrucchiere. Invece i miei amici mi dicevano che dovevo provarci sempre. Anni e anni di tentativi. A 20 anni decisi di lasciar perdere. Non cantavo più e quando mi saliva su il canto, lo buttavo dentro. Un anno in silenzio». Poi ci ha provato un’ultima volta e ce l’ha fatta: ha conquistato “Amici”. La sua scuola di canto era alzarsi la mattina e cantare. E poi ancora in classe anche durante l'ora di lezione. «Un motivetto in sottofondo, con la vocina piccola. I professori non ci facevano più caso. Tutti i prof mi ricordano come un rompipalle. Tornavo a casa da scuola a piedi cantando a squarciagola, oggi mi vergognerei».

Ha perso i genitori di leucemia e di cancro uno dopo l’altro, tra i 9 e i 10 anni. E ha vissuto a Cagliari in una sorta di comune di sette persone tra zie, nonni e fratello. «Adoro la mia terra e i sardi e loro adorano me. Mi mancano il sole, il mare e la gente, ma a Roma vivo benissimo, questa città mi ha accolto, cavoli... Amo Roma e la Roma, però tifo per il Cagliari. Sono amico di Daniele Conti e della sua famiglia. E quindi anche di Bruno. Di Daniele ho la maglia. Sono felice se il Cagliari va bene e quando gioca contro la Roma sono disperato, ma il mio cuore è per la squadra della mia città». Marco ha giocato nella nazionale Unica (formata da cantanti, attori e comici) e poi in quella Cantanti. «Il mio allenatore è stato Francesco Totti, che onore! Mi diceva: “Me devi da' i sordi perché t'abbiamo votato ad Amici e t'abbiamo fatto vince' io e mi moglie”. Forte… Io a calcio sono negato. Da bambino ho tentato anche il basket, ma alla fine ho giocato a pallavolo per 11 anni, in serie D». I sogni corrono con lui e Marco Carta mette nella sua lista un duetto con Giorgia, in una canzone inedita, e la conquista dei Paesi di lingua spagnola. «E poi nel prossimo album le canzoni vorrei scriverle io». Non gli mancano la forza e il coraggio, indispensabili per affrontare il primo concerto della sua vita, che non scorderà mai, davanti a settemila persone. «Quando si sono spente le luci volevo andare via, rimandare, non volevo uscire. Paura. Poi è stata un'emozione forte. E’ come una droga, non vedi l'ora di esibirti. Adesso l'unica cosa che penso prima di salire sul palco, è di essere il più intonato possibile e di emozionare. Il canto mi dà forza».

Valeria Ancione

FONTE http://www.corrieredellosport.it/Notizie/IlPersonaggio/76068/

6 commenti:

Anonimo ha detto...

che dire caro marco te la sei propio guadagnata la pagnotta!ma piano piano ti stai facendo strada anche nei big della music!marco non mollare mai perchè noi siamo e saremo sempre al tuo fianco nel bene e nel male gioiamo alle tue vittorie stiamo male se qualcosa va storto insomma 1000 battitti un solo cuore
novella

Anonimo ha detto...

il cagliari???? hai ragione marco
roma e bella ma il cagliari si tifa perche' e la nostra terra!!! la terra sarda e chi sta lontano ha nostalgia piu di quanto uno immagina!!! ci vediamo a settembre perche tu sei la nostra terra!!
ciao ..mammaika

ikastrulletta94 ha detto...

la nostra sardegna!!!
mammaika

anna di capri ha detto...

caro MARCO, SE TI CONCENTRI SEI INTONATO,ECCOME.LO VEDO QUANDO CANTI IN TV TI IMPEGNI DI PIù. NEI CONCERTI TI RILASSI UN PO TROPPO. MARCO HAI UNA VOCE STUPENDA,IMPEGNATI DI PIù,QUANDO HAI FINITI LA CANZONE SCHERZI CON IL PUBLICO. SAPPI CHE TI ADORO,PERCIò MI SONO PERMESSA DI DARTI UN CONSIGLIO.I TUOI CD LI HO TUTTI E TRE E LI STO CONSUMANDO A FORZA DI ASCOLTARLI PARTICOLARMENTE L'ULTIMO.

Anonimo ha detto...

CAPISCO ERFETTAMENTE CIO' CHE PROVA MARCO : ANCHE IO TIFO PER LA MIA ROMA MA QUANDO GIOCA CONTRO IL CAGLIARI PREFERISCO IL PAREGGIO....IHIHIH
un piccolo appunto al commento di anna : quando marco canta dal vivo si libera e si concede interamente a noi con tutto il suo essere..........SE POI ESCE QUALCHE STONATURA O STECCHETTA CHISSENE! ....QUESTO è IL BELLO DEL LIVE!
SAIM57

anna di capri ha detto...

lo sapevo che non mi avreste capito.Adoro MARCO come se fosse mio figlio e mi innervosisco molto se qualcuno lo critica per qualche nota calante. PER questo mi sono permessa di dargli un consiglio. Comunque mi sono permessa perchè è stato prima lui ha dire che cerca di impegnarsi al massimo per l'intonazione, infatti migliora sempre di più. Bacioni a tutte.p.s. ERO IN BUONA FEDE, GIURO.