giovedì 20 gennaio 2011

MARCO CARTA : INTERVISTA SUL CORRIERE DI ALBA


Talent show unica vetrina? Chi è bravo sfonda comunque…


Marco, nel 2008 hai varcato lo spartiacque della tua carriera, vincendo il talent show “Amici”.
Ma chi era davvero Marco Carta prima di quella data?


"Era fondamentalmente quello che è ancora oggi, un ragazzo normale. Certo più giovane e forse meno maturo. Sicuramente esperto nell’ambito musicale. Certamente divertente, che amava uscire con gli amici, lavorava e non guadagnava molto. Insomma, molto in linea con molti suoi coetanei di oggi".


La consapevolezza di avere capacità in ambito musicale è arrivata in modo naturale oppure in Sardegna qualcuno ti ha guidato su questa strada?

"Non ho avuto nessuno che mi abbia guidato o che mi abbia messo in testa l’idea di fare il cantante. E’ una passione che è arrivata in modo naturale, non so nemmeno in che modo".

“Amici” è stata la svolta della tua carriera, ma già prima avevi cercato di entrare nel mondo della musica partecipando a vari provini e ottenendo sonore delusioni.

"Ho fatto molti concorsi, ma anche “Amici” stesso fu inizialmente una delusione, visto che sono entrato nella scuola dopo cinque anni di tentativi andati a vuoto. Non è stato un colpo di fortuna,quanto piuttosto un premio alla mia tenacia".

Che tipo di scuola è “Amici”, al di là di quello che si vede in televisione?C’è davvero questa rivalità o si creano dei rapporti umani importanti?

"Con alcuni ex compagni della scuola sono nate belle amicizie. La rivalità c’è ed è giusto che ci sia in quel contesto. La cattiveria? Quella penso sia il frutto del carattere di qualche partecipante, che non è cattivo in quanto concorrente, ma lo è perché è così nella vita di tutti i giorni. Detto questo bisogna tener conto della filosofia di quel programma, che mette insieme dei ragazzi e li obbliga a convivere,per cui è normale che prima o poi si creino attriti o discussioni".


Ritieni che quella del talent show oggi sia l’unica strada per sfondare nello spettacolo?

"Non lo credo e non lo penso assolutamente. Se un artista è bravo,in un modo o nell’altro, ce la può fare. Il punto è che il talent show è un grande palcoscenico per farsi notare, ma credo ci siano tanti altri modi per farsi conoscere e aprirsi la strada verso il successo".


Quando hai vinto il Festival di Sanremo hai festeggiato insieme a Maria De Filippi. E’ meritata la sua fama di scopritrice di talenti?

"Maria ha un grande fiuto, ci sa fare ed è molto brava. Lei sa scegliere le persone".


La vittoria con “Amici” ti ha fruttato un ricco contratto con una “major” quale è la Warner Music. Considerata la difficoltà a vendere dischi, questo contratto ti dà più sicurezza o ti preoccupa, per quando andrà in scadenza?

"La consapevolezza di andare bene o male ti fa capire quello che potrà essere il tuo futuro. Se vai bene, certamente sai che il contratto ti sarà rinnovato. Io penso di andare bene a livello artistico e di vendite, per cui credo che rimarrò anche in futuro con questa azienda,verso la quale ho grande fiducia. Ma credo che la cosa sia reciproca ".

Il fatto che questa major ti coccoli e ti protegga ti consente comunque di avere amicizie e contatto con i tuoi fan?

"No, almeno in questo campo la casa discografica non interviene minimamente. E’una questione di propria volontà. Un artista si chiama così perché deve essere libero di esprimersi come meglio crede. Ognuno gestisce i fan a proprio modo. Io credo di avere con loro un contatto molto stretto".


Specialmente nel primo disco e nei concerti interpreti numerose cover. c’è un artista che, per testi, musica o estensione vocale senti più vicino?

"A me piaceva molto il Raf degli anni ‘80, a differenza di quello di oggi, che invece mi convince di meno".

Hai detto che la tua voce continua a cambiare e maturare. Questo cambiamento è frutto soltanto di una maturità fisica oppure dipende da esercizi e studio della musica?

"Credo che lo studio migliore sia il live, che ti dà tantissimo. Grazie ai concerti sono cambiato e cresciuto. Detto questo, è importante studiare la respirazione, la tecnica, la musica. Ci sono tante cose che ti aiutano a crescere, ma credo che la cosa più importante sia cantare. Io lo faccio sempre, ogni giorno, anche quando non ho i concerti e resto in casa, magari sotto la doccia. Credo che anche questa, comunque, sia una forma di studio".


Nel tuo ultimo disco hai una collaborazione con James Morrison. Come vi siete incontrati?

"Non c’è stato un vero e proprio incontro fisico, ma uno scambio tramite mail e telefono. La cosa si è realizzata in modo del tutto casuale tramite la mia casa discografica, che ci ha presentati. Lui è stato colpito dal mio timbro vocale e ha voluto che interpretassi una sua canzone, e io ne sono stato davvero felice".



FONTE http://gossiptv.altervista.org/marco-carta-intervistato-dal-corriere-di-alba-langhe-roero/

4 commenti:

Silvia_**daydreamer** ha detto...

usa sempre parole adatte, mi piace sempre leggerlo nelle interviste ;)

Bravo Marco...

<3

Anonimo ha detto...

E' LA SINCERITA' FATTA PERSONA...SEMPLICE DIRETTO ONESTO E UMILE.

DANIELA63 ha detto...

è SEMPLICEMENTE LUI <3, SENZA POMPATURE, SENZA FRONSOLI, IL MARCO DI SEMPRE !!!

SHANI ha detto...

DIRITTO AL PUNTO.. COME SEMPRE... BRAVO MARCHì.. KISS