giovedì 23 maggio 2013

“E’ una vita che ti aspetto”




Ho cercato, in questa “quasi settima",dopo il concerto, di riordinare tutti i miei ricordi, di mettere insieme i miei pensieri per riuscire a scrivere qualcosa. Poi, improvvisamente, mentre riascolto “Il segno che ho di te” di quel giorno, mi rendo improvvisamente conto di una cosa: non ci sono pensieri, non ci sono ricordi…ci sono immagini, ci sono canzoni, ci sono sentimenti. Allora ho deciso di mettere per iscritto questo, questeimmagini e queste sensazioni che durante tutta questa settimana non mi hanno abbandonato neanche un attimo.
È impressionante rendersi conto che al termine di ogni esperienza del genere qualcuno dica: “Chi non c’era non può capire!”, ancora più impressionante capire quanto questo sia incredibilmente vero, sempre! Ma non so, credo che questa volta ci sia qualcosa di più…forse una consapevolezza nuova. La consapevolezza, la certezza, che nonostante tutto, nonostante le difficoltà, nonostante i sacrifici, nonostante i muri e le barriere che ancora bisogna abbattere, Marco c’è. E credo ci sia poco da dire e poco da controbattere al riguardo. “Ma perché, Marco Carta canta ancora?”. Si amici e nemici, Marco Carta canta ancora, e canta sempre meglio! Credo che la paura più grande per tutti, fosse ritrovarlo non in piena forma dopo lo stop, l’intervento, Amici Big e tutto quello che è passato sotto i ponti in questi mesi. È invece, con grande gioia, ci siamo tutti veramente sbagliati. Marco non è in forma…Marco è semplicemente Marco, Marco è cresciuto, e non di età…parlo di una crescita artistica che ha lasciato tutti a bocca aperta. Quello che vorrei raccontare io, è un Marco totalmente nuovo, e non perché adesso non stecca mezza nota e riesce in acuti micidiali, Marco è diverso perché ha una luce diversa negli occhi. Marco è diverso perché non è più “Marcolino”, non è più “Cartino”: Marcolino è diventato Marco! E questo cambiamento, questa crescita che aspettavamo ma che sapevamo con certezza che sarebbe arrivata, è arrivata talmente in fretta da non lasciarmi neppure il tempo di accorgermene, e con tutta la sua grandezza ci ha sommerso e avvolto tutti e duemila quanti eravamo! La verità è che non credo sia una radio, un programma o una rivista a decretare la grandezza di un artista e tanto meno di una persona, credo piuttosto che le nostre azioni, i nostri pensieri, dicano molto più di noi e del nostro animo. E quello che posso dire con certezza è che Marco dimostra ogni giorno di essere puro, semplice ma allo stesso tempo grande e immenso. L’immagine che mi resterà sicuramente più impressa e chiara è il suo sorriso, il suo enorme sorriso nel rendersi conto ancora una volta che ce la sta facendo, che noi ci siamo e ci saremo; i suoi grazie; gli occhi e il dito puntato al celo quasi per raggiungere Lei, perché anche Lei era lì..la sua presenza si sentiva forte; il suo bacio al pavimento durante “La forza mia”; il battito delle mani in “Solo un ricordo ma immenso”; gli occhi lucidi di “La donna cannone” e tante, tante altre che semplificarle in due righe sarebbe davvero troppo riduttivo. Tra le mie emozioni ricorderò sicuramente il battito accelerato del mio cuore nell’intro, e la sua esplosione quando vedo apparire quel piccoletto sul palco; il nodo allo stomaco in “Scelgo me”, la canzone che in assoluto più sento mia, più mi rappresenta; la miriade di ricordi di “Ti rincontrerò” e de “Il cuore muove” e ancora di più tutti i miei sorrisi, sorrisi pieni di gioia, pieni d’amore, pieni di vita. Credo che la frase che più mi si addice in questo momento sia il titolo di un libro di Fabio Volo: “E’ una vita che ti aspetto”. Forse a 19 anni non si può ancora considerare una vita, ma quando avevo 13 anni non avrei mai immaginato che mi sarei ritrovata invasa da tutte queste bellissime cose, da tutte queste bellissime emozioni e soprattutto da tutte queste bellissime persone; non avrei mai immaginato che qualcuno potesse arrivare a toccarmi così profondamente; non avrei mai immaginato che una voce potesse farmi scoppiare il cuore dentro il petto; non avrei mai immaginato di sentirmi così viva. Per cui sì, era una vita che ti aspettavo, e ora che sei arrivato mi chiedo cosa sarei stata senza di te, cosa sarei stata senza “Ti rincontrerò”, “La forza mia”, “Vorrei tenerti qui”, “Dentro questa musica”, “Un giorno perfetto”, “Il segno che ho di te”, “Il cuore muove”, “Quello che dai”, “Niente più di me”, “Un motivo per restare”, “Un libro senza pagine”, “Sempre”, “Mi hai guardato per caso”, “Necessità lunatica”, “Ti voglio bene”, “Chiudi gli occhi”, “Fammi entrare” e soprattutto “Scelgo me”; cosa sarei stata e cosa sarei senza di voi, che fate ormai profondamente parte di me e di quello che sono. Non sarei sicuramente la stessa persona perché sono estremamente convinta che la musica ci cambi come nient’altro al mondo, perché sono di quelle a cui una singola canzone può cambiare l’umore, sono di quelle a cui una voce può cambiare la vita. Io ringrazio il cielo per avermi dato questo immenso regalo, questa fortuna così grande; ringrazio di poterla condividere con persone che amo, perché dopo questo 17 maggio a Roma sono convinta che le cose e le emozioni abbiano davvero molto più valore se condivise; e ringrazio soprattutto di poter dire che io, quel 17 maggio 2013, ero in mezzo a 2000 persone a guardare un unico piccolo grande artista dimostrare al mondo che il talento, quello vero, non si può nascondere, non si può fingere, non si può imitare. TU, Marco, non puoi essere imitato.
Io non so se tutto questo durerà per sempre, quello che so e che sarò al suo fianco quando i suoi sogni si realizzeranno e anche quando le delusioni lo butteranno a terra. Quello che spero è che ciò che sento e che provo adesso possa accompagnarmi per tutta la vita e chissà, magari anche dopo.
Era una vita che ti aspettavo, grazie per essere arrivato così presto.
Ringrazio Voi, non c’è bisogno di nominarvi. Vi amo ogni giorno di più.

Giulia.

4 commenti:

shani ha detto...

quello che abbiamo provato tutti.... è racchiuso in questo post.... brava giulia.. non ho altro da aggiungere!! EMOZIONE PURA!!

Giorgia ha detto...

la cosa più sconvolgente e accorgersi di ritrovarsi nelle tue parole, rendersi conto che abbiamo provato le stesse emozioni,ci siamo accorti tutti che non è più Marcolino ma Marco!
condivido tutto ciò che hai scritto!
E' vero la musica cambia le persone.... La musica di Marco ci ha cambiati in meglio perchè non è cresciuto solo lui ma anche noi ...Non so se concordate mai io ho notato una crescita anche da parte nostra, un modo diverso di vivere tutto questo!......
continuiamo in questa direzione! Avanti tutta ragazzi

DANIELA63 ha detto...

Ritrovarsi in ogni parola perchè ogni parola rispecchia i nostri sentimenti , le nostre emozioni. Concordo con Giulia sulla crescita di Marco e non solo artistica e concorso con Giorgia quando dice che anche noi siamo cresciuti nel comportamento, nel vivere il concerto in modo diverso, nell'essere fan e non fanatici :) ... penso sia questa la strada giusta da percorrere con Marco , verso orizzonti sempre ampi ... AVANTI COSI ;)

Anonimo ha detto...

giulia la profondità cn la quale esterni le tue emozioni sono le stesse ke io ho provato il giorno.. allora quanto di più vero c è in questo resoconto .... nn so quella voce ,il calore, i suoni, i colori ..sn tutti scolpiti nel mio cuore.lella