VANNI ANTONICELLI IN TOUR CON MARCO

A venti anni i sogni sono cellule staminali che determinano un percorso di vita, catalizzano energie, abbozzano location, aiutano a percepirsi con positività, ad aumentare la fiducia in sé, ad interpretare le proprie aspirazioni senza filtri, schermi o freni. Talvolta si adornano di ideali, altre di pragmatismo, realizzarli non è mai facile… occorre crederci davvero, scevri da condizionamenti affettivi e psicologici ed investire ogni risorsa interiore, soprattutto quando l'impegno si coniuga con il sacrificio. Vanni Antonicelli, 22 anni, una splendida famiglia "promoter e supporter" del suo talento, studi classici e una personalità aperta, vivace e solare, vive una realtà da sogno. Consegue la maturità classica a Gioia, il diploma di solfeggio al "Paisiello" di Taranto, il diploma triennale "Music Academy" presso il M.A.S. (Accademia Music, art & show) di Milano ed una borsa di studio per l'approfondimento di piano e tastiere. Si applica in armonia, pianoforte, canto, computer music, ear training, musica d'insieme, stage acting, storia della musica e studio di registrazione.
In casa da sempre suona di tutto: tastiere, chitarre, percussioni, adora cantare ma è sui i tasti che compone la melodia della vita, confortato dalla serenità con cui papà Leonardo e mamma Milena condividono i suoi sogni, pur consapevoli che trascineranno lontano il loro unico figlio. A sedici anni scende nelle piazze con gli "Eyes" cover dei Pooh, a diciannove è dietro le key board dei "Friends for music" e dei "Blue bases", con la band di Mario Barnia gira due video, di tanto in tanto lo si ascolta nei piano bar o nella cappella di Padre Semeria, pronto a risollevare lo spirito degli anziani ospiti durante la Messa domenicale.
Dal 4 luglio al 13 settembre il suo primo, vero tour: è tastierista nella band che accompagna Marco Carta, vincitore di "Amici"! Letteralmente conquistata la Sardegna con oltre 10.000 biglietti in pre-vendita a giugno (il 25 luglio a Carbonia, il 26 a Castelnuovo Magra, il 27 ad Oristano…). Il 13 agosto è a Terracina, il 15 a Giulianova, il 20 ad Olbia, il 29 a Pisa…




Il 4 luglio sono in 4.000 all'Eliseo di Nuoro, Vanni ne parla con emozionato stupore: "La professionalità e la sicurezza dovrebbero caratterizzare il nostro mestiere, ma salire sul palco ed essere letteralmente travolti dalle urla di 4.000 persone deliranti ti…incanta! Non è facile da spiegare, ti sembra tutto così strano, surreale, un'altra dimensione. Dietro le quinte cerchi (nonostante il via vai di carabinieri, security, addetti ai lavori) di concentrarti sui brani, sulla scaletta ma senti la presenza del pubblico che esplode in un ritmico urlare, quando si esce sul palco. Acclamano Marco a gran voce, con cartelloni e manifesti fin quasi a coprire la musica. Usciti di scena, le fans non lasciano il teatro; mentre sul palco smontiamo gli strumenti, con meraviglia sentiamo urlare anche i nostri nomi (durante il concerto Marco ci ha presentati), Simone Aiello alla chitarra, Loris Luppino alla batteria, Orazio Nicoletti al basso e Fabio Serri, arrangiatore del live. Ci chiedono gli autografi, oltrepassiamo le transenne e firmiamo di tutto: magliette, biglietti, sciarpe, braccia… vogliono farsi fotografare con noi. Stessa scena all'uscita dal teatro, con decine di ragazzine che battono sui vetri della macchina e ci chiedono autografi. Sembra tutto così strano e non riesci a mettere a fuoco le emozioni! Il viaggio è l'unico momento in cui rilassarsi (se non sei tu che guidi…) prima dell'esibizione e godersi l'eccitazione dell'avventura, ogni volta nuova, perché nuovo è il contesto in cui avviene e diversa la gente che viene ad ascoltarti. Ma i momenti che precedono l'esibizione sono davvero frenetici: ci si concentra sugli strumenti, sul suono, sulle attrezzature audio, sulla voce, su come muoversi, durante l'esibizione si è concentratissimi, sempre attenti ai compagni per essere in sincronia perfetta e rimediare con disinvoltura ad eventuali errori, poi il controllo e la concentrazione lasciano il posto all'ebbrezza, all'estasi…".

Nel suo percorso di studi, nel suo progetto di vita, la musica ha un posto importante "…se dovessi collocarla in una graduatoria, direi che è al primo posto. Perchè? Perchè quando si parla di musica sono felice, quando la faccio di più! Alla tipica domanda: "Cosa farai da grande?" ho sempre risposto: il giudice (negli ultimi anni la stima per Falcone e Borsellino mi aveva portato ad una scelta più selettiva: giudice antimafia); poi la scoperta casuale, leggendo distrattamente una rivista dal barbiere, del M.A.S., la voglia di tentare, la determinazione nel rendere la mia passione un percorso di lavoro. Fondamentali il sostegno dei miei genitori (cui non manco mai di dedicare un brano, quando posso); l'audizione affrontata con l'intima certezza che ce l'avrei fatta; il viaggio per Milano e reimpostare la vita (fare la spesa, cucinare, occuparsi della casa, convivere con altri, organizzarsi le giornate); la full immersion nella musica. Gioia mi manca, ma è necessario muoversi pur mantenendo le proprie radici delle quali sono orgoglioso. Oggi sento "casa" lo sgabello del pianoforte e ovunque ci siano mia madre, mio padre ed i miei migliori amici: Francesco e Donato."

Dalila Bellacicco

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